Cimarronaje. Forme di resistenza: la capoeira e la pratica oggi

Early_Capoeira[1]Oggi presento un contributo del Contra Mestre di Capoeira “Capacete” recentemente trasferitosi a Roma, che ringrazio sentitamente. Si tratterà fra le altre cose delle origini della Capoeira, delle differenze tra Angola e Regional, degli strumenti musicali e di come ci si comporta in roda. Buon divertimento!
Esiste a tutt’oggi un acceso dibattito sull’origine della capoeira. Le principali ipotesi sono:

a) Origine afro-brasiliana.
b) Origine africana.
c) Origine brasiliana urbana.
d) Origine brasiliana indigena.

La più accreditata dalla maggior parte degli studiosi e capoeristi è quella dell’Origine afro-brasiliana. Si basa sul fatto che nelle numerose nazioni del continente africano esistevano già diverse lotte, infatti sono stati catalogati più di 10 tipi di arti marziali tipiche africane. Il traffico di schiavi incentivò le guerre fra tribù, numerosi guerrieri e nobili africani furono ridotti in schiavitù e forzati a convivere con altre culture (europee, africane e indigene). Da questa convivenza in Brasile in epoca coloniale e dalla lotta per la libertà e la dignità del popolo africano e dei suoi discendenti, scaturirono le condizioni storiche ottimali per la nascita della Capoeira, che rappresentò un elemento di amalgama culturale.

É bene ricordare che la schiavitù è esistita in tutto il continente americano ed in qualsiasi luogo in cui ci fu la schiavitù, gli africani si ribellarono, ma solo in Brasile ( sia coloniale che imperiale e repubblicano) è possibile trovare documenti che descrivono la resistenza africana e afro-brasiliana attraverso quella particolare commistione fra lotta e danza che venne chiamata Capoeira e che oggi si è trasformata in una ricca e completa manifestazione culturale, una vera arte di essere e di vivere alla maniera brasiliana, che attualmentei si pratica in più di 160 paesi. Questa crescita ha un duplice aspetto: se da un lato è assicurata la diffusione di un aspetto così caratteristico della cultura brasiliana, dall’altro la distanza la rende vulnerabile e soggetta a possibili mistificazioni.

IL NOME CAPOEIRA
Così come per l’origine, anche il nome “Capoeira” è oggetto di discussione. Le ipotesi principali sulll’etimologia del termine sono le seguenti:

a) Fuga verso il bosco (caápuera).
b) Nome dato ai cesti di vimini (capoeiras) usati per tenere gli uccelli.
c) Nome di un piccolo volatile, simile a una quaglia, chiamata capoeira o covado.

L’ipotesi più accreditata è la prima ed è basata sul fatto che in epoca coloniale e imperiale, quando un nero fuggiva molte volte si nascondeva nei boschi vicini agli insediamenti e da li attendeva i passanti che transitavano nelle strade, alla ricerca di viveri e armi. Questi boschi erano chiamati CAPOEIRA (dal tupi-guarani caápuera, dove caá = bosco e puera = tagliato), il nero in quel contesto veniva chiamato Capoeira. Le persone che per lavoro davano la caccia ai fuggitivierano invece chiamate “Capitão do Mato” (trad.: capitano del bosco).

CONCETTI PRINCIPALI

La Capoeira è un’arte ed una conoscenza tradizionale brasiliana, di radice africana, espressa attraverso il corpo, principalmente in forma di lotta, danza e canto. Capoeira è anche il praticante del gioco della Capoeira.
Il Capoeirista: il seguace e diffusore dell’arte e del sapere della Capoeira. Capoeiragem: processo e condizioni nelle quali si sviluppano l’arte e il sapere della capoeira.
Ciclo dei Vecchi Maestri Baiani: periodo approssimativamente compreso tra le prime decadi del XX secolo fino agli anni ’80. In questo periodo si son consolidati i comportamenti e le basi civilizzatrici della Capoeira Tradizionale Baiana. Capoeira Tradizionale Baiana: segmento capoeirístico che esprime le concezioni del sapere e dell’estetica del ciclo dei vecchi maestri baiani nell’attualità.

LA CAPOEIRA ANGOLA E LA CAPOEIRA REGIONAL
Affinchè si possa capire correttamente cos’è l’Angola e la Regional, è necessario sapere che:
1) Dal Brasile coloniale fino al termine di quello imperiale, non esisteva una pratica di Capoeira associata al suono del berimbau. Visto che la Capoeira era una manifestazione di ribellione dei neri schiavi e delle sezioni più marginalizzate della società, fu duramente repressa dal sistema dominante fino ad esser considerata un crimine incluso nel Codice Penale Brasiliano. Questa durissima repressione la fece praticamente scomparire dai luoghi principali in cui veniva praticata (Rio de Janeiro, Pernabuco e Bahia tra i vari).
A Bahia, con la fine dell’impero e l’inizio della repubblica, i capoeiristi iniziarono ad includere nella pratica della capoeira durante la roda il berimbau e a simulare una lotta danzata senza la necessità di contatto fisico. Queste due novità furono le basi su cui fu costruito il Modello Baiano di Roda di Capoeira, che a partire dagli anni ’60 si diffuse nel resto del Brasile e del mondo. Riassumendo, ciò che caratterizza il modello baiano è, principalmente, ciò che segue:

a) La relazione di ogni tocco di berimbau con un tipo di gioco.
b) La simulazione “danzata” di lotta con un minimo di contatto fisico ma senza l’obbligo dello stesso.
c) L’aspetto ludico e ritualistico dato al gioco.
d) Gli allenamenti dedicati all’autodifesa praticati fuori della roda e senza l’uso obbligatorio del berimbau.
2) Fino alla metà degli anni ’30 il nome usato a Bahia e in Brasile per la lotta-danza era Capoeira, ma era anche conosciuta come “vadiação”, “brincadeira” o “jogo de velho”.
Manuel dos Reis Machado (Mestre Bimba), nato a Salvador de Bahia (23/11/1900 – 05/02/1974), capoeirista, alunno di un africano chiamato Bentinho, credeva che il gioco di capoeira praticato negli anni ’20 stesse perdendo l’essenza di lotta e che alcuni dei suoi elementi vitali stessero diventando eccessivamente simulati. Pertanto, iniziando con la capoeira da lui praticata, introdusse colpi di un’altra lotta-danza guerriera praticata all’epoca a Bahia, chiamata Batuque, e forse di altre pratiche afro-brasiliane. Creò un metodo di insegnamento distinto da quello che si conosceva, molto più organizzato e strutturato e aprì la prima accademia di capoeira di cui si ha notizia, chiamata Centro de Cultura Fisica Regional Baiana, chiamando il suo metodo Luta Regional Baiana, perchè non poteva includere la parola Capoeira, che all’epoca era ancora vietata dal codice penale brasiliano. Bimba, a partire da allora, divenne molto famoso ed acquisì molta visibilità sociale.
Gli altri capoeiristi della sua epoca criticarono il lavoro di Bimba, adducendo come principale motivazione il fatto che la capoeira che Bimba insegnava era una deturpazione della Capoeira che loro praticavano e per differenziarsi da Bimba, iniziarono a denominarsi Capoeiras Angolas, essendo appoggiati da alcuni intellettuali baiani dell’epoca, come l’influente studioso Edison Carneiro.

3) I Capoeiras Angolas avevano come principale esponente dei loro pensieri e inquietudini il Mestre Vincente Ferreira Pastinha (5/4/1889 – 13/11/1981), capoerista, alunno dell’africano Benedito, che fondò (1941) e diresse il Centro Esportivo de Capoeira Angola (CECA). Pastinha unì e organizzò gli angoleiros, contribuendo alla sopravvivenza dello stile e dandogli una concezione etica, filosofica e estetica, diventando senza ombra di dubbio il suo maggior rappresentante, essendo la sua corrente di pensiero predominante tra i Capoeiras Angolas.
4) Alla fine degli anni ’60 e inizio dei ’70, si succedono la morte di Mestre Bimba e l’inattività di Mestre Pastinha. In questa stessa epoca, l’industria del turismo inizia ad installarsi a Salvador de Bahia, contemporaneamente si assistette alla migrazione di molti baiani, tra cui alcuni capoeiristi, verso i grandi centri urbani (São Paulo e Rio de Janeiro).

A Bahia, i gruppi folclorici inclusero la capoeira nelle loro esibizioni e, per assumere un tono più spettacolare, iniziarono a introdurre elementi esterni al gioco di capoeira, come salti ginnici e circensi, con il fine di attirare l’attenzione dei turisti. Anche a San Paolo e Rio de Janeiro alcuni capoeiristi emigranti modificarono il gioco per renderlo più attrattivo nel nuovo assetto sociale, introducendo elementi di altre lotte e sottilineando eccessivamente aspetti sportivi e mercantili della capoeira a scapito di altri.
Questi fatti portarono la Capoeira Tradizionale Baiana a subire un processo di folclorizzazione, commercializzazione e sportivizzazione, da quel momento iniziarono a comparire deturpazioni profonde nelle metodologie tradizionali, in particolare nella Capoeira Regional, che fu modificata profondamente, fino al punto di privarla totalmente delle sue caratteristiche basilari, a queste deturpazioni è soggetta ancora oggi. Il 90% della Capoeira che si definisce Regional al giorno d’oggi, non ha niente a che vedere con la legittima Capoeira Regional Baiana del Mestre Bimba. Anche la capoeira Angola attualmente sta subendo un processo simile alla regional.

5) La separazione della capoeira baiana negli stili Angola e Regional è un fenomeno nato solo a metà degli anni ’30. Le differenze tra i due stili sono più metodologiche che filosofiche, ed entrambi preservano nei loro metodi di insegnamento e pratica una radice popolare afro-brasiliana legata all’aspirazione alla libertà ed alla sopravvivenza e conservazione di antiche tradizioni e pratiche culturali. Ci sono dunque più somiglianze che distinzioni tra Angola e Regional di Bimba, sebbene molti pensino il contrario: in taluni casi si tratta di discorsi che toccano interessi personali.

6) Tanto l’Angola quanto la legittima Regional di Mestre Bimba preservano nella loro pratica quotidiana la filosofia e le espressioni ancestrali delle origini afro-brasiliane. Entrambe sono il risultato di manifestazioni culturali differenti che includono lotta, danza, musica, filosofia, spiritualità, teatro, divertimento, rituali e gioco.

CAPOEIRA ANGOLA

Nell’Angola si manifestarono nel tempo varie correnti e linee di pensiero e comportamento. Queste correnti differiscono solo in piccoli dettagli o differenze espresse nella pratica del gioco. Le principali sono: configurazione della bateria, tipi e nomi di tocchi di berimbau, nomi dei colpi, uniforme e sistema di gradi e gerarchie, velocità della cadenza, altezza del gioco.
Queste linee dell’Angola sono prodotti del suo processo storico di costruzione, in cui ogni maestro inserisce nella pratica del gioco la sua maniera di intendere il rituale della roda. Sono differenze che arricchiscono il rituale e non hanno mai impedito la convivenza e il gioco tra le diverse linee.
Le principali linee si chiamano: Cobrinha Verde, Caiçara, Canjiquinha, Bobó, Valdemar e Pastinha, essendo quest’ultimo la corrente più accettata e seguita dalla maggiorparte degli angoleiros. La linea di Pastinha può contare su tre grandi maestri rappresentanti, che furono suoi discepoli diretti: João Pequeno, João Grande e Curió.

CAPOEIRA REGIONAL

La Regional ebbe un unico creatore: Mestre Bimba. Lui creò un metodo di insegnamento ben strutturato pedagogicamente e lo lasciò documentato. Questo metodo di insegnamento è costituito dai seguenti elementi: controllo delle condizioni fisiche dell’alunno, ginnastica preparatoria, sequenze coreografate di colpi, allenamento dei colpi, sequenze di colpi di proiezione (balões) chiamati Cintura Desprezada, allenamenti e corsi di specializzazione (esquenta-banho, bumba-meu-boi e emboscada) che sono dedicati alla difesa personale (fisica o con armi). Nella parte rituale e socio-festiva, abbiamo il Batizado (padrino e affiliato) e la Formatura degli alunni (con classi, patroni, madrina, medaglie e fazzoletti di graduazione) e tornei, chiacchierate e feijoadas. L’esecuzione ritmica è ben elaborata, con un alto livello di complessità ed i giochi della roda sono vari e raffinati.

CANTARE, SUONARE e GIOCARE nella CAPOEIRA

Per essere un buon capoeirista è necessario saper giocare, suonare e cantare e per ognuno di questi elementi sono indispensabili tempo, pratica e ricerca. Servono dedizione, disciplina e impegno. Il capoeirista tradizionale apprezza i giochi sofisitcati ed i colpi da maestro. Una roda con buoni musicisti e cantanti, fa in modo che i giocatori possano mostrare tutte le loro potenzialità. Essere virtuoso e competente nell’arte del gioco, del canto e della musica deve essere un ideale inseguito dai capoeiristi, dato che è in questi elementi che si nascondono segreti e dettagli della capoeiragem.
Ricetta di una buona roda: bravi musicisti, bravi cantanti e bravi giocatori. Tutto questo produce ore e ore di allegria individuale e collettiva indescrivibile.

SUONARE

La relazione tra tocchi di berimbau e tipo di gioco è abbastanza varia, ed è molto importante che il capoeira capisca come si suonano gli strumenti e qual’è la loro funzione dentro la roda.
Tanto nella capoeira Angola quanto nella Regional, il suono e il ritmo del berimbau è quello che comanda la roda. Il berimbau è lo strumento principale e deve essere lo strumento più ascoltato e quello che fa più assoli e variazioni, poichè è ciò che determina la cadenza e il tipo di gioco. Gli altri strumenti sono semplicemente accompagnamenti e conduttori del ritmo, e non possono mai coprire il suono del berimbau. Nella roda di capoeira l’unico che parla a voce alta è il berimbau.

Strumenti della Capoeira Angola : in questo stile l’insieme degli strumenti usati nella roda è chiamato Orchestra o Bateria. Gli strumenti usati sono i seguenti: un berimbau accordato grave (Gunga o Berra-boi), un berimbau accordato in medio (Centro, Medio o Berimbau), e un berimbau accordato acuto (Viola o Violinha), uno o due pandeiros, una agogô, un reco-reco e un atabaque.

I tre berimbau suonano allo stesso tempo, quello che ha il suono grave da il ritmo e la cadenza, essendo generalmente suonato dal mestre o da un capoeirista esperto. Questo berimbau è quello dedicato alla base ritmica, dunque fa poche variazioni. Il berimbau dal tono medio dovrà sempre fare il tocco che fa il berimbau grave al contrario, lasciando spazi per fare variazioni. Quello dal tono acuto è libero di fare assoli occupando e incastrandosi negli spazi sonori lasciati dagli altri due berimbau. Gli altri strumenti devono essere suonati sempre nello stesso senso di accompagnamento ritmico, non sovrapponendosi ai berimbau.

Strumenti della Capoeira Regional: All’insieme degli strumenti nella roda di Regional, è dato il nome di Charanga, che è formata da un Berimbau (chiamato Gunga), accordato in tono grave o medio e da due pandeiros, quando un pandeiro segue l’altro può variare. Nella regional l’accompagnamento ritmico può essere fatto con i palmi delle mani battuti dai componenti della roda e da chi assiste.

CANTARE

Il canto è un elemento importantissimo per la roda di Capoeira. Con la musica si da energia alla roda. I testi raccontano scene quotidiane o di storia della Capoeira. Parlano di un po’ di tutto: dell’allegria dell’essere capoeira, dell’amore, della rabbia, dell’odio, della giustizia e dell’ingiustizia, del rispetto, della libertà, della schiavitù; parlano della capoeira per il capoeira.
Il buon cantante di capoeira deve essere melodico e ritmato. Il solfeggio ed altre variazioni della voce sono elementi che arricchiscono la musicalità della capoeira.
La distribuzione delle musiche a lungo termine durante la roda, obbedisce alla seguente logica: 10) Musiche relative all’inizio della roda o altro tema libero. 20) Musiche su vari argomenti cantate durante lo scorrere della roda 30) Musiche di saluto che annunciano la fine della roda.
Você quer ver uma roda ficar boa? Quem não canta bate palma , que é prá não ficar a toa. (trad.: vuoi vedere una roda buona? Chi non canta batte le mani, per non perdere la concetrazione)

– Musica nell’Angola: La ladainha, o Canto de entrata o Chula e il Corrido sono i tipi di musica dell’Angola.
La Ladainha é cantata all’inizio del gioco da un solista. È importante gridare un “IÊÊE” prima di cantarla. Al termine della Ladainha, il solista inizia a cantare il Canto di entrata o Chula, che è ripetuto dal coro (composto dagli altri membri della roda) e dopo si da inizio ai Corridos, cantati dal solista e ripetuti dal coro.
– Musica nella Regional : Nella regional la musica cantata all’inizio del gioco è chiamata Quadra (normalmente decisamente più corta della Ladainha) e non viene gridato alcun “IÊÊÊ”. Dopo di questa si canta il Canto d’entrata o Chula, che successivamente è accompagnato dalle mani e viene terminato cantando obbligatoriamente la seguente frase “Volta do Mundo” , che è il segnale per l’inizio del gioco e, dopo, si canta il Corrido.

GIOCARE

La roda di capoeira esiste perchè possa esserci gioco di capoeira. Il canto, gli strumenti, i rituali, le attenzioni, ossia tutto ciò che succede nella roda, sono messe in pratica per propiziare buone condizioni per i giocatori. Il gioco è il momento magico, di rilievo e piacere per il capoeirista. É il momento in cui tutti gli elementi che costituiscono la roda si armonizzano e si trasformano in un solo corpo. É l’opportunità per il capoeirista di mostrare tutta la sua tecnica, tutta la sua conoscenza, di dialogare attraverso il corpo, di duellare danzando, di fraternizzare giocando. É il momento di giocare, di vadiar, di equilibrare le emozioni, di dosare i sentimenti cosiddetti positivi e negativi (allegria, rabbia, orgoglio, umiltà, ansia, calma, etc.). Il capoeira non può dimenticarsi di ciò e trasformare la roda in una arena o un palco esclusivo per le sue vanità.

Esistono vari tipi di giochi, ognuno da un obiettivo o un rilievo ad alcune qualità del giocatore. I tocchi più rapidi danno più enfasi all’agilità, ai riflessi e alle guardie alte, mentre i più lenti al controllo dei movimenti, alla malizia e alle guardie basse.
In qualsiasi tipo di gioco si deve sempre ascoltare il berimbau e attraverso questo guidare la cadenza del gioco e la velocità del colpo e al tempo stesso stare attenti alla musica che viene cantata.

Il bravo giocatore fa in modo di possedere un buon repertorio di giochi, di abilità e di trucchi, avendo in mente che il principale elemento del gioco è la malizia. Cerca sempre nuove maniere di approcciarsi al gioco, creando difficoltà e situazioni distinte, spingendo se stessi ed il compagno di gioco a dare il meglio, cercando di superarsi in ogni gioco.

Il gioco di capoeira è fatto per e con l’altro. Esistono floreios (attitudini meramente estetiche) nel gioco. Questi servono a dimostrare il controllo del capoeirista sul suo corpo. Questi ultimi devono essere esibiti dando un senso al gioco, ovvero in relazione all’altro e mai in maniera isolata.

É normale e perfettamente accettabile nel gioco di capoeira che ci siano colpi desequilibranti o l’esecuzione di un colpo più forte (una testata “spingente” invece che “battente”, ad esempio), ma sempre con l’attenzione all’integrità fisica dell’altro giocatore e propria.

COME COMPORTARSI IN RODA

La roda di capoeira è una riunione sociale come qualsiasi altra, caratterizzata e mossa dall’energia dell’allegria e dalla partecipazione di tutti i presenti. Pertanto si canta, suona e gioca dall’inizio alla fine e si evitano conversazioni parallele.

Una roda ufficiale o commemorativa è importante per coloro che la promuovono. Pertanto è necessario andare vestiti e calzati adeguatamente con l’uniforme di capoeira a seconda del rituale della roda, un segnale che dimostra stima e rispetto per l’attività degli altri. I vestiti sporchi sono segno di mancanza di igiene, zelo e rispetto per la Capoeira.

Non si deve imporre la propria volontà in roda. Nel gioco ciò che prevale è la “malizia”, l’agilità e la conoscenza, non la forza fisica. E’ fondamentale il rispetto di tutte le persone presenti indipendentemente da sesso, colore, religione, classe sociale, età o grado.

La conoscenza del capoerista è qualcosa che nessuno al mondo può togliergli, pertanto va valorizzata attraverso il comportamento. Mestre Pastinha diceva: “nessuno può mostrare tutto ciò che ha. Le consegne e rivelazioni devono esser date a pochi. Questo serve nella capoeira, nella famiglia e nella vita. Ci sono segreti che non possono essere rivelati a tutte le persone. Ci sono momenti che non possono essere condivisi con nessuno.”
C. Mestre Angelo Capacete
http://www.capacetecapoeira.com

La Capoeira e l’arte di scomparire

Alla fine degli anni ’90 avevano iniziato a diffondersi corsi e scuole di Capoeira un po’ in tutta Italia. Si tratta di una lotta/danza tradizionale brasiliana molto suggestiva, con una storia interessante e dei belissimi rituali coreografici. Dal 2007 in poi, invece, è andata scomparendo dalle palestre e dai centri fitness.  Si è verificato il solito schema postmoderno: una conoscenza tradizionale, specifica di un luogo circoscritto, si è diffusa, semplificata e banalizzata, in tutto “l’Occidente”; in seguito “l’Occidente” l’ha superficialmente digerita, poi inglobata, poi ignorata.

Dietro questo processo si nasconde una sorta di umiliazione a cui vengono sottoposte una serie di pratiche tradizionali in nome della Moda. Lo stesso succede ad esempio con le arti marziali orientali, o con l’artigianato andino e africano, o con la musica dell’area del Caribe (Salsa, Mambo etc.).

Un sottile senso di superiorità serpeggia in questi neoadepti, affamati di esperienze ed esotismo, convinti di poter cogliere l’essenza di pratiche perfezionate in centinaia di anni con un corso di 6 mesi 2 volte a settimana. Tutt’al più in uno o due anni si usa e getta la cultura di un popolo.