Festival di cinema e letteratura

Festival_del_cinema_e_letteratura_latino_americana_thumbAl Teatro Tor Bella Monaca di Roma, promosso dall’associazione  Nuovi Orizzonti Latini e dal Dipartimento IX Servizi Sociali della Provincia di Roma domani si apre un ciclo di eventi dedicati alla cultura latinoamericana.

Programma

martedì 8 ottobre OMAGGIO A JULIO CORTÀZAR

concerto Jazz a cura del musicista Fausto Ferraiuolo
canta Betty Gilmore

presentazione del libro Carta Carbone. Lettere ad amici scrittori
di Julio Cortázar
a cura di Luis Dapelo e della traduttrice, curatrice Giulia Zavagna

Vino d’onore offerto dall’Ambasciata Argentina.

proiezione del film Alejandra Pizarnik: Memoria iluminada, di Ernesto Ardito e Virna Molina
Argentina, 2011, 110’, V.O. Spagnolo. Sott. Italiano

Alejandra Pizarnik poetessa muore suicida il 25 settembre 1972, per un’overdose di seconal. Dopo la sua morte, lo scrittore argentino Julio Cortázar le dedicò la poesia Aquí Alejandra. Regista in sala

Durante il loro percorso cinematografico la coppia ha ricevuto oltre 30 premi internazionali; sono stati i primi cineasti argentini che hanno partecipato al concorso internazionale del Festival di Cinema Documentario di Yamagata, in Giappone; inoltre, hanno avuto l’onore di aprire il Robert Flaherty Film Seminar, il seminario di documentaristi più prestigioso al mondo.

mercoledì 9 ottobre OMAGGIO A JORGE AMADO

proiezione del film Capitães de areia/Capitani della spiaggia, di Cecília Amado, Brasile, 2012, 96’; V.O. Portoghese. Sott. Italiano. Dall’omonimo romanzo di Jorge Amado.

Abbandonati dalle loro famiglie, i capitani della spiaggia sono bambini o adolescenti che cercano di sopravvivere nel crudo universo delle strade di Salvador de Bahia.

proiezione del film Realtà e magia di Jorge Amado, di Silvana Palumbieri, 47’, 2012, Brasile/Italia. Dopp. Italiano

Realtà e magia di Jorge Amado di Silvana Palumbieri è prodotto da Rai Teche per il centenario della nascita di Jorge Amado E’ il primo lavoro realizzato in Europa sulla magnifica vicenda biografico- letteraria del grande scrittore brasiliano. Con la forma del Found footage Film nasce un variegato racconto, con le immagini dell’immensa memoria fantasmagorica del mondo posseduta dalle Teche che prendono un’inattesa rilevanza. Sono interviste e discorsi, spezzoni di documentari, news; brani di film, di teatro, lirici; foto, illustrazioni, dipinti. Regista in sala

giovedì 10 ottobre

proiezione del film Pantaleón y las Visitadoras/Pantaleón e le Visitatrici, di Francisco Lombardi, Perù, 202, 147’, V.O. Spagnolo, Sott. Italiano
con Angie Cepeda; Salvador Del Solar; Pilar Bardem; Monica Sánchez; Gianfranco Brero; Gustavo Bueno
tratto dell’omonima opera di Mario Vargas Llosa, Premio Nobel della Letteratura, 2010.

il capitano dell’esercito peruviano Pantaleón Pentoya viene chiamato ad una nuova missione: organizzare un servizio di ‘visitatrici’, ragazze pronte a soddisfare i bisogni sessuali dei ragazzi assegnati alle postazioni più remote nella giungla amazzonica. La cosa riesce con successo e anche lo stesso Pantaleón si trova ammaliato da una delle ragazze, la Colombiana. Ma una giornalista scopre l’organizzazione e inizia una campagna diffamatoria che metterà in crisi la fama integerrima e la vita coniugale del capitano.

Danze andine

proiezione del film Gringo Vecchio,di Jesús Puenzo
con Jane Fonda, Gregory Peck, Jimmy Smits, Salvador Sánchez. Luis Puenzo.
Genere: Western, 119 minuti – Produzione: USA 1989.

Tratto dall’omonimo romanzo Gringo Viejo di Carlos Fuentes (Panamá, 11 novembre 1928 – Città del Messico, 15 maggio 2012).

Siamo nel 1913, sullo sfondo tumultuoso della Rivoluzione Messicana, capeggiata da Pancho Villa; un’intrepida e frustrata zitella (Jane Fonda), un ex-giornalista e un coraggioso generale, si ritrovano inspiegabilmente uniti di fronte all’amore, alla morte e alla guerra in una di quelle vicende che capitano solo una volta nella vita

venerdì 11 ottobre

proiezione del documentario María Elena Walsh, sulla vita ed opera della cantante, poetessa, scrittrice e drammaturga argentina María Elena Walsh. Regia: Ernesto Ardito e Virna Molina; Argentina, 55’, 2012, V.O. Spagnolo, sott. Italiano

Il documentario percorre la sua adolescenza come precoce poetessa fino agli ultimi anni. Rinomata per i suoi libri per bambini, ha creato dei personaggi commoventi come Manuelita, la tartaruga che ha ispirato il film Manuelita (1999) con la regia di Manuel García Ferré. I suoi temi sono stati interpretati da Mercedes Sosa e Joan Manuel Serrat. Regista in sala

proiezione del film Bolaño cercano/Bolaño vicino, di Erik Haasnoot, Spagna/Messico, 2008, 40′, V.O. Spagnolo. sott. Italiano

La famiglia e gli amici più intimi dello scrittore cileno Roberto Bolaño dialogano sulla vita e svelano alcuni misteri sulla sua scrittura. Ambientato a Blanes, Barcellona e Messico DF, il documentario raccoglie le testimonianze di Carolina López (la moglie), dei figli di Roberto (Alexandra e Lautaro Bolaño), e degli scrittori: Antoni García Porta, Enrique Vila-Matas, Rodrigo Fresán e Juan Villoro. Regista in sala

Concerto dedicato ai poeti latinoamericani Pablo Neruda, Mario Benedetti, Alfonsina Storni, Alejandra Pizarnik, César Vallejo
con Eliana Sanna voce Martín Troncoso chitarra

 

 

Mostra virtuale: i libri di Cortàzar

Inaugurata una piccola ma stuzzicante mostra virtuale dall’Istituto Cervantes. Si tratta della biblioteca privata di Julio Cortàzar, quattromila volumi della casa di Rue Martel che la vedova Aurora Bernàrdez ha donato alla Fondazione Juan March. Il progetto della mostra è stato curato da Jesùs Marchamalo, che domani si intratterrà in una “tertulia” con Gianrico Carofiglio nella Galleria Cervantes di Piazza Navona a Roma. Sono presenti le varie edizioni dei libri dell’autore in diverse lingue ed una serie curiosa di libri rari, d’arte ed edizioni antiche. I libri risultano molto spesso annotati dall’autore: dediche, puntigliose osservazioni, ironiche correzioni ad errori di stampa che rivelano il carattere ironico e meticoloso del grande scrittore. Ma a mio avviso la parte più interessante è la ricostruzione della storia di una strana edizione illustrata che non fu mai distribuita e per diverso tempo è stata ritenuta perduta: El tango de la vuelta.

 

E

La setta di Julio

Julio Cortázar è considerato da molti uno dei migliori autori del “Boom” latinoamericano degli anni ‘60. La sua opera più importante, che gli diede fama internazionale, è Rayuela (1963), un romanzo sperimentale che si compone di 155 capitoli, 99 dei quali sono “fungibles”, ovvero si possono leggere in varie sequenze secondo la preferenza del lettore. Scrisse inoltre le raccolte di racconti Bestiario (1951), Final del juego (1956), Las armas secretas (1959), Todos los fuegos el fuego (1966), e i romanzi Los premios (1960) e La vuelta al día en ochenta mundos (1967), l’indimenticabile Historias de cronopios y de famas (1962). Cortázar e Italo Calvino furono buoni amici e colleghi che condividevano una comune visione del mondo e della scrittura. Cortázar, più vecchio di 9 anni morirà solo un anno prima di Calvino (1923-1985). Il primo, che per tutta la vita scrive in spagnolo e mantiene la nazionalità argentina, pur vivendo a Parigi per oltre trent’ anni, era nato per caso a Bruxelles. Calvino, italiano per lingua e cultura, era nato per caso a Cuba. I due avevano iniziato a frequentarsi quando la moglie di Calvino che lavorava come traduttrice all’ Unesco, aveva fatto amicizia con la prima moglie di Cortázar. Nel ‘ 64 lo scrittore argentino aveva proposto Calvino come membro della giuria del premio Casa de las Americas. Entrambi appoggiarono la rivoluzione cubana e quella nicaraguense, entrambi si dedicarono alla sperimentazione dell’ ipertesto, ovvero di testi che si possono leggere anche in modo frammentato, intrapresa da Cortázar con Rayuela e poi seguita da Calvino nel Castello dei destini incrociati. Anche se cronologicamente Cortázar rientra nel “Boom” assieme a Carlos Fuentes, Mario Vargas Llosa e García Márquez, la sua è prevalentemente una letteratura fantastica, per niente inclusa nel “realismo magico”, molto più legata alla quotidianità e all’eternità del fantastico. Jorge Luis Borges si accorgerà di lui facendolo pubblicare sulla rivista Sur ed includendo un suo racconto nella seconda edizione di Antologìa de la literatura fantàstica curata con Adolfo Bioy Casares e Silvina Ocampo. Ora Cortázar riposa nel cimitero di Montparnasse. Il culto che gira attorno allo scrittore è ovattato, ma persistente e contagioso al punto da poter competere con icone pop del calibro di Jim Morrison. Rivoluzionario il suo pensiero politico, sperimentatore nella sua creazione letteraria, malato di “gigantismo” fisico a causa di uno scompenso ormonale, Cortázar ogni giorno cresceva di più ed è morto nel mistero come tutte le leggende. In una delle innumerevoli biografie, quella dell’ex-amante uruguaiana Cristina Peri Rossi, si sostiene che sia morto di Aids invece che di leucemia, come riporta la versione ufficiale. Il culto di Cortázar continua a ispirare le opere degli scrittori di oggi e i pellegrinaggi dei suoi lettori, che ripercorrono gli itinerari dell’autore e dei suoi personaggi, tra il fantastico e l’autobiografico. Parigi è il teatro elettivo di questi tour, che hanno come guida il libro più famoso, Rayuela (Il gioco del mondo o della campana). Questo culto somiglia a quello di un altro innovatore scrittore latinoamericano, morto nel 2003: Roberto Bolaño, sperimentatore e bizzarro cileno di cui vi parlerò presto.