Come avrei cercato di salvare l’IILA

A) Avrei messo una petizione on line chiedendo ai soci AISPI, AIB e all’Associazione ispanoamericanisti di firmare in massa

B) Avrei cercato di trasformare almeno la Biblioteca ed i suoi annessi in Fondazione

C) Avrei assunto, anche facendo una colletta tra studiosi, un consulente per attivare un fund raising con tutti i crismi

D) Avrei nel frattempo attivato una intensa collaborazione con L’Istituto Berlinese IAI per avviare un serio Benchmarking fra istituti ecapire cosa andava e cosa no ed in generale su cosa puntare per il futuro

E) Avrei diffuso capillarmente un Comunicato stampa semplice, efficace ed aggressivo, snocciolando cifre e dati su ciò che si andrà a perdere e su quello che si vorrebbe salvare

F) Avrei lasciato confluire il vecchio personale al Ministero

G) Avrei fatto una seria selezione di professionisti trentenni disposti a collaborare con la speranza di un radioso futuro nella nuova Fondazione: Storici dell’arte, della Letteratura, Ingegneri, Agronomi, Bibliotecari, Allestitori di mostre ed esperti di attività culturali

H) Avrei cercato una sede di almeno 2000 mq per la Biblioteca, più periferica ma vicina ad una stazione metropolitana, magari facendo una proposta di progetto di recupero urbano

Perchè non l’ho fatto?

Perchè nessuno mi avrebbe ascoltato.

In Italia ognuno ha un santo in paradiso e non è prevista la guerra ai santi. La guerra santa invece si, nonostante la Costituzione.

Il destino di una biblioteca

l’IILA, Istituto Italo-Latinoamericano, nato nel 1966 per rinsaldare la collaborazione fra i paesi dell’America Latina e l’Italia con sede a Roma, sta per essere trasferito dal palazzo Santacroce  di piazza Cairoli in un bilocale in zona Parioli. La Farnesina, da cui dipende questo organismo internazionale, ha deciso di traslocarlo in una sede in cui non sarà facile portare avanti le iniziative consuete, ma soprattutto non sarà più possibile consultare la biblioteca di 120 mila volumi, altamente specializzata, seconda in Europa dopo quella di Berlino, sul cui destino nessuno sa pronunciarsi. Sono indignata e ritengo questo un’ennesimo atto di cancellazione del continente latinoamericano dagli orizzonti politico-mediatici italiani, per il quale prima o poi pagheremo le conseguenze.

http://www.iila.org/IILA/preparePage.do;jsessionid=08778450C5D29E48221AEC8A4E2A21F4